"I ragazzi avvertono psicologicamente il peso dell'ultimo posto in classifica e la tensione della situazione ambientale. Certo è che anche oggi, l di là dei nostri demeriti, siamo stati davvero sfortunati tra pali, traverse, goal annullati e parate incredibili del portiere del Bellaria. Ci sarà sicuramente un concorso di colpa di tutti quando si è ultimi in classifica ma non ci sembra Cerone il primo colpevole". Sono queste le parole rilasciate dal presidente D’Agostino al termine dell’ennesima sconfitta stagionale che relega il Giulianova in ultima posizione in coabitazione con il Fano.

Cerone, dunque, al momento non si tocca sebbene la squadra non abbia mostrato una identità di gioco e continui a subire errori grossolani in difesa contro avversari modesti. In effetti, il problema non è tanto Cerone che, quando fu attentamente selezionato in estate in sostituzione del dimissionario Bitetto, aveva fatto arricciare il naso a tutti coloro che, minimamente conoscitori del calcio, avevano a cuore le sorti del Giulianova Calcio 1924. Il problema, di fatto, sembrerebbe risiedere in chi lo ha scelto in estate e in chi continua a confermarlo sebbene domenicalmente la squadra non mostri nessun miglioramento reiterando i soliti limiti tattici e caratteriali.

Di certo dalla squadra non si potrebbe pretendere di più di quanto sta mostrando sul campo: ceduti i prezzi pregiati (Vinetot, Migliore, Campagnacci), non rinnovato il contratto al capitano Garaffoni, si è provveduto ad “investire” i guadagni puntando su giovani dal talento al momento inespresso (a titolo esemplificativo e non esaustivo basta citare i vari Gubinelli, Di Nardo, Coppitelli) ovvero su giocatori in cerca di rivincite dopo stagioni vissute ai margini (Paponetti acquistato in chiusura del mercato estivo, al momento, non è mai stato utilizzato in quanto ancora, dopo ben 2 mesi, alla ricerca della migliore condizione atletica). Anche qui le responsabilità sembrerebbero addebitabili alla società che, di fatto, ha condotto il mercato estivo.

Fa rabbia anche osservare come, in partite decisive come quella andata in scena ieri al Fadini, si sia scelto, pur di ottenere i contributi dalla lega, di schierare gli “under” sebbene appaia evidente la consapevoelzza di non mandare in campo la migliore formazione (i conti verrebbero prima del risultato del campo insensibili al fatto di una classifica che si fa sempre più pericolosa). Dispiace anche dover osservare come non ci sia spazio in prima squadra per giovani che invece stanno dimostrando il loro potenziale nel campionato Berretti.

Anche ieri la partita si è giocata in clima surreale con molti sostenitori giallorossi che hanno preferito, come avviene dall’inizio del campionato, disertare lo stadio in forma di protesta contro l’attuale presidente mentre i presenti (848, di cui 296 paganti che rappresentano un record negativo di cui il presidente ne andrà fiero???) hanno fischiato e contestato squadra, allenatore e soprattutto società.

Purtroppo il presidente sembra insensibile alla piazza e tira dritto per la sua strada: non è casuale che in settimana anche il socio di minoranza Paoloni aveva puntato il dito contro l’attegiamento di D’Agostino mostrando, giustamente, chiare intenzioni di voler cedere le proprie quote sentendosi inascoltato sebbene la situazione richieda cambi di rotta drastici.

YD

Ultimo aggiornamento ( Lunedì 25 Ottobre 2010 10:47 )